Il 6 gennaio 2016 è iniziata la mia grande avventura a cavallo.
Ho iniziato ben consapevole di NON volere iniziare a praticare uno sport…,ma di cominciare a vivere un’esperienza.
L’equitazione unisce due aspetti che per me sono di grande valore : il rapporto con un animale, e quindi anche solo indirettamente con la natura, e la conoscenza di se stessi.
Il rapporto con il cavallo inizia da subito, dalla prima volta: montando in sella ti devi fidare di un animale di 500 kg o più, e lui, lasciandosi montare, si fida di te.
Il cavallo è un animale stupendo, di enorme bellezza, eleganza, potenza. E’ un erbivoro, quindi per natura una preda, quindi timoroso nonostante la mole, e sempre attento a ciò che gli succede intorno. Grazie alla grandezza e alla disposizione laterale dei suoi occhi, il cavallo ha una visione a 340° con solo due punti ciechi: il primo è un triangolo di terreno che arriva fino a due metri dal muso, mentre il secondo comprende la parte immediatamente posteriore del cavallo.
Anche l’olfatto e l’udito sono sensi molto sviluppati.
Il suo essere intelligente e forte e di indole predisposta all’adattamento ha permesso all’uomo di impiegarlo in svariate attività, come tutti sappiamo.
Ma una volta che si entra davvero in contatto con lui, si può riconoscere la sua natura selvaggia, e l’atto di sottomissione che rappresenta per lui l’esecuzione di comandi del padrone-uomo.
Imparare a cavalcare è soprattutto questo: instaurare un rapporto, una forma di comunicazione con un animale agile e possente che è stato addestrato ad eseguire i comandi del cavaliere. E questo mi stupisce sempre.
Il solo fatto di salire in sella ad un animale così bello è per me un’emozione.
In sella le emozioni passano dal cavaliere al cavallo, si sentono i muscoli dell’animale vibrare e contrarsi, si sente la fatica che gli costa eseguire l’esercizio richiesto…si vedono i suoi pensieri che gli fanno muovere le orecchie e lo fanno stare attento a cosa succede intorno a lui..
Mi stupisce ogni volta il senso di controllo di un animale talmente potente e allo stesso tempo rispetto la sua obbedienza e ammiro la sua natura.
Imparare a cavalcare è sicuramente un’esperienza di crescita personale sotto molteplici aspetti.
Si impara ad essere sicuri e precisi nei comandi, ma anche umili nell’accettare il confronto con un altro essere. Si impara a credere in quello che vuoi fare e a non mollare al primo tentativo andato male, magari quella volta non per colpa tua.
Si impara la concentrazione.
Si impara a migliorarsi conoscendosi, riconoscendo pensieri o comportamenti negativi che non hanno portato al risultato voluto, apprezzando le capacità di espressione del nostro corpo e sicuramente anche di quello del cavallo.
Si può imparare a vedere le cose da un punto di vista diverso: un’ombra , seppur strana, per noi è solo un’ombra…per il cavallo a volte può essere qualcosa di sconosciuto e spaventoso!
Ci si diverte, ovviamente, provando brividi e emozioni forti nel saltare e nel galoppare veloci, sentendo l’aria sul viso e il rumore degli zoccoli che toccano terra a ritmo cadenzato, l’adeguarsi del tuo corpo ai movimenti del cavallo e la sensazione vera di essersi staccati da terra insieme a lui…
Anche dal lato fisico imparare ad andare a cavallo è un’esperienza più che stimolante: si impara l’equilibrio e la coordinazione, si utilizzano i muscoli della schiena, tenuta dritta, e muscoli generalmente poco utilizzati di glutei e gambe.
Le espressioni di un rapporto cavaliere-cavallo possono davvero soddisfare e realizzare attitudini molto diverse: dalla velocità alla potenza del salto a ostacoli, dall’eleganza del dressage alla tranquillità di un trekking nella natura.
Andare a cavallo è un’esperienza di apprendimento continua, dove ogni volta si nota e si apprezza un particolare passato inosservato la volta prima.
E’ un’esperienza che mi regala felicità ed emozioni e con la quale vorrei poter andare lontano, seguendo i miei sogni.